tradimenti
LA SCONOSCIUTA
di pippo121958
03.12.2023 |
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"Due globi pieni, rigogliosi, un pò cascanti a causa del peso..."
Lei era seduta sul letto troppo stretto, completamente vestita e truccata come se dovesse recarsi a una festa, tendeva l'orecchio ai rumori del corridoio, col cuore in gola. Erano quasi le 10.00, quando io bussai alla porta, si alzò così di scatto che rovesciò un bicchiere. La porta si aprì e io comparvi, indossavo un grosso giubotto di pelle scura, camicia aperta e blue-jeans. Con slancio selvaggio lei si gettò tra le mie braccia e schiacciò la grossa bocca sensuale contro la mia. La barba le punsero piacevolmente la faccia, l'odore della pelle la fece inebriare. Tutto il suo corpo tremava di eccitazione. La mia gamba muscolosa si infilò tra le sue e lei la strinse con tutta la sua forza, strofinando il suo ventre contro i miei jeans. Sentiva le mie mani palpeggiarla ovunque, sentì che gli stavo tirando giù le bretelline del regiseno. Il seno che credevo molle, era forse un pò troppo grosso, ma decisamente sodo. Due globi pieni, rigogliosi, un pò cascanti a causa del peso. Presi tra le labbra e i denti, prima uno e poi l'altro, mordicchiando.La mia mano le sollevò la gonna del tailleur e gli la infilai nelle mutandine. Appoggiata alla parete della stanza, lei si sentiva svenire di piacere...
Si lasciò scivolare giù, come una bambola di pezza, senza dire una parola.
In ginocchio sulla moquette ruvida, fece scorrere con mani maldestre la lampo dei pantaloni, che caddero a terra. Il fruscio del jeans le procurò una specie di scarica elettrica lungo la colonna vertebrale. Penso che il cuore le batteva in petto come se avesse appena finito di correre una maratona. Tirò giù lo slip sulle mie cosce pelose e il mio cazzo venne fuori duro come un pezzo di marmo ben levigato. Mi chinai, l'afferrò bruscamente e la feci rialzare. Lei era come estasi e si lasciò spogliare del tutto, contorcendosi per facilitarmi il compito.
Ti voglio! - gli sussurai
Come vuoi prendermi? - chiese con voce roca
- Come i pastori prendono le pecore o come una signora, anche se io sono una Puttana?
Quando penetrai con tutto il mio cazzo in lei, come una spada nella sua guaina, lei cominciò subito ad assecondare tutti i miei colpi dentro di lei, urlando senza alcun ritegno, in preda a sensazioni così violente che le pareva di non poterle sopportare.... il marito guardava estasiato , i loro pensieri si allontavano sempre più dalla realtà e tutto si concentrava in quel momento che entrambi attendevano con spasimo indicibile.
Gli urli della donna si sentivano fin dagli ascensori, il maritino sborrò su tappeto, mentre lei mi lavava il cazzo con la sua lingua vellutata e le labbra grosse rosse.
Eravamo, davvero, lo eravamo, tutti e tre felici e contenti.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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